Lisa
1
Tutte le persone desiderano essere felici. Mi
viene spesso la tentazione di chiedere a questo o quello se lo
sono, ma non lo faccio mai. Magari ci scherzo, ci giro intorno, e
capisco che nessuno si aspetta un colpo basso da me. Perché
deludere le loro aspettative ?
La settimana scorsa, tuttavia, questa curiosità mi è scappata
di mano, mentre parlavo con Lisa di ritorno dalla stazione.
Vedo Lisa un paio di volte lanno; lei
vive a Londra, e la sua vita è sempre la stessa da
ventanni a questa parte. O almeno così appare
dallesterno; sto imparando, come si vede a distinguere le
mie percezioni soggettive arbitrarie da quella percezione
collettiva arbitraria che chiamiamo realtà. Questo perché sto
cambiando, sto diventando un altro. Io cambio sempre. Vivo a
Roma, e la mia vita è un frenetico movimento si può dire da
sempre. Chiacchierando con Lisa, la settimana scorsa, ho buttato
là anche queste osservazioni, e lei mi ha risposto che era
normale che mi sentissi così, visto che ognuno ha
limpressione di essere lunico a rinnovarsi in un
mondo di sarcofaghi ambulanti. Così ha detto, e cera da
aspettarselo.
Sarcofaghi ambulanti! Lisa dice sempre le stesse cose. Fa
tenerezza, veramente !
2
La casa di Lisa sta dalle parti di Brixton.
E pieno di neri e macellerie, attorno, e ai mercati vendono
banane verdi da friggere, creme da barba, cose del genere.
Cè qualcosa di Brixton che piace a Lisa, ma per quanto lei
si sforzi ogni volta di descrivermela, io devo essere proprio
incapace di vederla, perché cè in giro solo bruttura e
gomitoli di polvere. A dire il vero, però, langolo dove
sta la sua casa non è male, con quel giardinetto, quei garage
che danno sulla strada. E ben servito: la metro, gli
autobus. Cè un supermarket proprio di sotto.
E anche la sua casa è graziosa: con le tende enormi, i mobili
scuri, e tutti quei gradini da salire, con anfore e cestini negli
angoli della tromba delle scale. Anche le piante.
Lisa sembra che faccia apposta a non curarsi delle cose più
importanti: un anno la serratura è scassata, poi mancano le
sedie...La sua dispensa invece è sempre piena di zafferano, e di
un tè cinese che le ricorda non so quale canzone di un ebreo.
Questa volta mancava il riscaldamento. Ci siamo seduti attorno
alla stufetta per ore, con i guanti e la sciarpa indosso. Abbiamo
parlato tanto, perché a forza di parlare ci siamo conosciuti io
e lei, e sappiamo bene di non avere nientaltro in comune se
non questa facilità strana nel mettere le parole una dietro
allaltra. Nel momento in cui smettessimo di parlare non
avremmo più niente da fare insieme, temo, e siccome non vogliamo
perderci perché siamo affezionati luno allaltra,
andiamo avanti così.
E un modo come un altro.
Dai e dai, probabilmente ci siamo detti più cose di quante io ne abbia mai dette a me stesso o lei a se stessa. E tuttavia sarebbe sbagliato immaginare che ci conosciamo bene. Al contrario, quando lei guarda da unaltra parte o si alza per andare a riempire di nuovo la teiera, allora è proprio chiaro che non ne sappiamo niente, pur essendoci detti tutto su di noi, sul mondo attorno a noi, e su quanto ci sta dentro. Lei ha una spiegazione anche per questo, temo: "Le parole sono venute dopo la realtà, e quindi non possono parlarne perché la realtà le mette in soggezione." Non si capisce mai bene di cosa parla, Lisa.
3
Lisa dice ad esempio che la mia facilità nel
parlare è del tutto imprevista, di primo acchito, ma che poi
quando mi si conosce bene si capisce che ho sviluppato questa
facoltà per compensare unincapacità totale di sviluppare
interiormente dei concetti. Un altro si offenderebbe. Cosa
volete, a volte ci rimango male io stesso. Ma so che Lisa ragiona
per paradossi e ironia, e daltronde le invidio molto quel
suo umorismo cinico di cui io non sarei capace. Beata lei che
scherza sempre !
Ma è una donna molto triste, bisogna dire anche questo.
Stando accanto a Lisa si prova la sensazione che niente possa mai cambiare, che i pianeti e le galassie in realtà siano fermi, e così lacqua, il traffico e i cervelli. Io stesso mi fermo, o almeno rallento, in quei due o tre giorni allanno in cui la vado a trovare, per poi riprendere a cambiare e crescere nella vita di tutti i giorni.
Lisa dice che la vita di tutti i giorni è in realtà la vita di un giorno solo, e che lidea di esserne padroni assoluti è unillusione che ci impone il mercato dei beni di consumo, che è poi il nostro vero padrone assoluto. Io veramente non so cosa pensare, in questi casi, e in effetti continuo a parlare senza pensare, di solito. Tanto so che Lisa mi vuole bene così.
4
Poco fa cè stato un putiferio, qui di
sotto. Dei ragazzacci hanno dato fuoco a un bidone della
spazzatura urlando come forsennati. Io guardavo dalla finestra
senza sapere cosa fare. Poi è arrivata una grossa negra vestita
di arancione, con fare da madre, e ha cominciato a rincorrerli
per menarli. In quel momento è arrivata Lisa al mio fianco, ed
un gatto in fiamme è uscito urlando dal bidone rovesciato. Io
guardavo il gatto, e solo dopo un po mi sono reso conto che
Lisa aveva aperto la finestra e stava parlando con quella donna.
Lisa conosceva quella donna, e la chiamava per nome, cercava di
calmarla, come sa fare solo lei, e le diceva "Ah i
figli...quanti pensieri".
Lei che non ne ha mai avuti. Perché dice queste cose ? Perfino
io che, come avrete capito, non capisco mai le cose, mi rendo
conto in questi casi che dire delle sciocchezze del genere, senza
rapporto con la realtà, rivela una bruciante debolezza di fondo.
Chiudendo la finestra, Lisa era molto triste; non lho mai
vista così. Forse dovremmo parlarne di questi figli che voleva
tanto. Vedi...vedi, non è poi vero che ci siamo detti tutto.
5
Insomma, la settimana scorsa ho chiesto
finalmente a Lisa se era felice, e lei mi ha risposto di no.
Poi ci sono state altre parole che non saprei ricordarmi.
Sulle scale, preparandomi a uscire e a prendere lautobus
che mi avrebbe riportato in albergo, ho accuratamente evitato di
rimuginare su questa cosa.
Di troppo pensare si impazzisce. O si finisce come Lisa,
rinchiusi in un quartiere pieno di delinquenti e gatti neri in
fiamme che fuggono dai bidoni. Lei è una mia amica, eppure fa
questa vita da pazzi. E almeno fosse una pazzia che vale la pena.
A dirla tutta mi pare che non ci sia proprio niente che valga la
pena di essere pensato a lungo.
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